La mia storia
È la prima volta che ripercorro in dettaglio la mia vita. Mi ha aiutato a realizzare alcune cose; pare un bel esercizio di introspezione, lo consiglio a tutti. Ah, non siamo su un blog di crescita personale? Ok ho sbagliato sito allora 😄
A ogni modo, ho realizzato che la tecnologia informatica è entrata nella mia vita molto presto, e da lì ha acquisito sempre più rilievo nella mia quotidianità. Non ho smesso di approfondirla sino a oggi, fino a diventarne un divulgatore e consulente.
Riesco a farlo perché sono in grado di spiegare in modo semplice concetti complessi. E poi provo soddisfazione nell'aiutare gli altri, che non è poco!
Mettiti comodo perché stai per conoscermi meglio. E se tu non volessi conoscere tutta la storia? Niente paura, qui di seguito c'è sempre la versione sintetica, o in gergo, TL;DR (too long; didn't read).
Art, in breve. TL;DR
Magari hai già letto che la gente mi chiama Art, sin da bambino ho interagito molto con la tecnologia, inizialmente tramite videogiochi e poi con sistemi operativi e programmi per ottimizzare al massimo il computer e lo smartphone.
Finito il periodo universitario, dopo un lungo viaggio alla ricerca di me stesso, mi sono finalmente deciso a focalizzarmi sull'informatica. Inizio quindi a sviluppare siti web e sistemare computer.
Infine, ho fatto tesoro della mia conoscenza trasversale acquisita con le lauree e le esperienze vissute; l'ho messa al servizio della mia passione per l'informatica. Il risultato è la mia vita ora.
Faccio divulgazione e consulenze nell'ambito di dispositivi tecnologici, presenza online, siti web e utilizzo di internet. Insegno nel campo dell'Alfabetizzazione Informatica, come mi piacerebbe che fosse insegnata a tutti, grandi e piccoli. In particolare mi concentro su un utilizzo consapevole e salutare della tecnologia, dando grande importanza alla sicurezza e riservatezza dei dati personali.
Ah comunque non sono un cyborg che passa 24h davanti allo schermo. Cerco di avere una vita anche io 😇
Quando non smanetto coi computer, infatti, in genere mi informo quotidianamente sul mondo dell'informatica.
Ma ancora? Art! Non esiste solo l'informatica nella vita, essù.
Ok, ok, ci sono momenti in cui metto tutto questo da parte e coltivo altri interessi, come l'informat… divorare video-corsi, blog e libri sulla crescita personale, sperimentare con l'alimentazione, immergermi in film e libri distopici e giocare nei boschi con il mio cane. Con moglie e figlia al seguito ovviamente.
Qui di seguito, ho scritto la mia storia in versione completa, dall'infanzia fino a oggi. Buon viaggio nel mio mondo!
L'iniziazione con la PlayStation 1
Avevo 5 anni quando mio papà comprò un computer per la casa. Non ero certo un bimbo-prodigio di quelli che fanno calcoli assurdi o imparano in tempo zero a suonare uno strumento musicale.
Io a quell'età al massimo schiacciavo qualche tasto della tastiera, fine. Ma dopo poco ho imparato a giocare al primo Rayman al PC. Anche se devo confessare che era ben più intrigante vedere mio papà giocare allo spara-tutto Doom, mentre stavo seduto sulle sue ginocchia, affascinato.
Non ricordo che fine ha fatto quel PC. Ricordo però che al mio settimo compleanno, ancora a letto presto la mattina, mi apparì davanti la scatola della bellissima PlayStation 1!
In realtà era tutta di un noioso grigio, ma collegata a una piccola TV (di quelle ingombranti e pesanti), creava un mondo da esplorare! E soprattutto, era il mio primissimo dispositivo tecnologico personale 🎮️
Chi l'avrebbe mai detto che giocare (con moderazione) non è solo divertimento! Può aiutare a migliorare il problem-solving, l'osservazione, la percezione delle differenze nei dettagli, la pazienza e la costanza. I giochi erano difficili all'epoca, per un bimbo di 7 anni poi. Aggiungiamo il fatto che erano al 95% in inglese e quindi in alcuni proprio non riuscivo a proseguire, allora li lasciavo da parte e riprovavo mesi o anche anni dopo.
Per fortuna ad aiutarmi è arrivato il mio primo libro di informat… Ok era un manualone di trucchi&consigli relativi ai giochi più famosi usciti per la PlayStation fino a quel momento. Scritto sintetico su 300 pagine in bianco & nero. Incredibilmente l'ho anche trovato su internet, era esattamente l'immagine che vedi qui a fianco.
Le sue pagine erano sopravvissute a un viaggio di circa 3000km e anche alle grinfie del mio pappagallo Kesha, ma non senza danni! E purtroppo, tra un trasloco e l'altro, questo ricordo dell'infanzia non c'è più.
Aspetta aspetta, tremila chilometri? Ma da dove arrivi?
Sono nato in Crimea. Poi a 10 anni mi sono trasferito a Milano.
Ma quindi sei Russo o Ucraino? Di questi tempi è importante saperlo.
Tecnicamente entrambi 🤨. È complicato lo so, tanto quanto è complicata la storia della Crimea. È in realtà una repubblica autonoma, ma autonoma non troppo perché era prima annessa alla Russia, poi all'Ucraina, poi ora di nuovo alla Russia…
Comunque direi di non divagare nella geopolitica perché tanto, di questi tempi, a decidere non è il popolo ma chi è in cima alla piramide.
Proseguiamo!
L'adolescente smanettone capo-clan
Alle medie quando ci chiedevano "cosa vuoi fare da grande?" Non avevo assolutamente idea di cosa rispondere. L'unica materia che mi piaceva era l'inglese. Probabilmente perché lo avevo imparato un po' giocando alla Play, chissà. Poi all'improvviso ci avevano proposto di fare la certificazione informatica ECDL. Io e pochi altri abbiamo alzato la mano anche se non sapevo bene cosa fosse.
È andata bene, perché da lì in poi non vedevo l'ora di andare in laboratorio di informatica a imparare come si usa un computer. Ricordo che aiutavo i compagni a creare il loro primo account MSN! Esclusivamente per poterci chattare lanciando infiniti trilli, ovvio 😎
Da lì ho capito che mi piaceva smanettare nelle impostazioni, navigare tra le interfacce, nei menù e sottomenù. Le schermate dei parametri dei videogiochi mi avevano adeguatamente preparato per questo.
Sempre in quel periodo imprecisato tra le medie e il liceo, i miei avevano comprato un nuovo computer per la casa. Avevo anche un Game Boy Advance SP con su i Pokemon (quanti bei ricordi), ma quello era poco smanettabile.
Il computer ovviamente lo usavo più io in famiglia. Da quel momento ho installato, modificato, aggiornato centinaia di programmi con l'obiettivo primario di farlo andare il meglio possibile. Mi servivano le sue massime prestazioni per i videogiochi, per cosa se no?
Ogni tanto mi andava talmente male da dover far ripartire da zero il computer. Capitava anche di perdere dei dati! Altre volte non partiva proprio più, schermo nero con delle scritte minacciose e basta. ☠️ E se a mio papà serviva il PC proprio quel giorno? Rabbrividivo al solo pensiero, per cui ce la mettevo tutta a risolvere tutti i problemi.
Ogni giorno imparavo qualcosa. Negli anni ho iniziato a sperimentare cose che esulavano dall'ottimizzazione delle prestazioni. Per esempio avevo provato a installare un altro sistema operativo (Ubuntu). Poi una volta avviato non sapevo come usarlo e quindi era finita così 😅.
Inoltre anche i miei acquisivano sempre più fiducia nelle mie capacità, al punto che ero io l'incaricato per tenerlo aggiornato e in buono stato. Dovevo anche aprirlo e pulire le sue componenti dalla polvere accumulata. Un'operazione non banale, un movimento sbagliato poteva far rompere qualcosa. E lì sarebbero stati guai, i miei non mi avrebbero ricomprato un nuovo computer 😬
Avevo pochi amici con cui andavo a gironzolare di tanto in tanto, ne avevo ben di più online! Devo dire che la mia esperienza nel passare il tempo con persone mai viste nella vita reale è stata molto positiva!
Facevamo ritrovi, progetti, chiacchieravamo del più e del meno fino alle 3 di notte… Forse ora i tempi sono cambiati, io comunque ricordo con un sorriso quei momenti. Sarò strano? Evidentemente è possibile creare un buon rapporto di fiducia anche a distanza, attraverso un videogioco online, una chat e un microfono.
Addirittura con un certo Alex conosciuto online su GTA San Andreas, avevamo fondato un clan insieme. Che esperienza! Un clan (nel mondo dei videogiochi online) è un insieme di persone che decidono di giocare le partite sotto la stessa bandiera, facendo squadra. Capirai che una rudimentale organizzazione era fondamentale per mantenere il tutto funzionale e senza litigi o incomprensioni.
Io e Alex ci riuscivamo benissimo. Avevamo il nostro forum, che tra l'altro esiste ancora, abbandonato.
Al suo interno c'erano richieste di arruolamento, argomenti tecnici, argomenti di svago e soprattutto le regole comportamentali e requisiti di abilità per poter essere ammessi. Prima facevamo un colloquio conoscitivo e poi io mi occupavo di testare le abilità del candidato su un gioco in particolare, Call of Duty 4.
Molti erano coetanei, ma c'erano casi di ragazzi/e più giovani e anche di universitari e oltre! In contesti come questo si vedeva subito la differenza tra l'età anagrafica e la maturità cognitiva, in meglio o in peggio!
Comunque era parecchio stimolante e divertente gestire il clan. Facevamo ritrovi programmati in vista di un partita organizzata con altri clan per provare e discutere di strategie. Ci consultavamo in merito a cambiamenti organizzativi, oppure parlavamo di semplice quotidianità e scuola.
Che tutto questo fosse uno sprazzo di imprenditoria terra-terra che si intravedeva in me? Me ne resi conto soltanto anni dopo.
Sicuramente al liceo c'è stata un'inversione completa riguardo il mio utilizzo del computer. Se in prima liceo il PC lo usavo soprattutto per giocare, già in terza passavo quasi più tempo a perdermi nei meandri del web che giocare. In quarta e quinta poi, avevo definitivamente smesso coi videogiochi e ho lasciato il mio clan. Nel frattempo il mio tempo al computer non era però diminuito. Scoprivo e studiavo giornalmente talmente tante nuove informazioni e contenuti che, se sommati insieme, posso azzardare nel dire di aver imparato più sul web che a scuola. Anche perché almeno ero libero di approfondire gli argomenti di mio interesse, a differenza del programma scolastico uguale per tutti.
Ok, di tecnologico non avevo solo il computer. dopo il mio primo telefono, un Sony Ericson coi tasti talmente piccoli da dover premere con l'unghia, e gli indimenticabili Nokia 3200 e il Nokia 6600i slide, come dimenticare il primo smartphone?
Erano i tempi di WhatsApp a pagamento. E lo avevo pure pagato per 5 anni per assistere solo 1 anno dopo che era diventato gratuito! Per chattare avevo un Samsung Galaxy Ace, che inizialmente riusciva ad aprire app senza inchiodarsi ogni 3x2, ma poi nei mesi rallentava sempre più. E poi dopo 1-2 anni Samsung lo aveva abbandonato con gli aggiornamenti di sistema 😠
Che fare? Ovviamente smanettarci e ribaltarlo come un calzino per spremerlo fino all'ultimo bit utilizzabile, per esempio cambiandogli sistema operativo 😎
Per quanto riguarda la scuola, anche al liceo scientifico ci chiedevano: "cosa vuoi fare da grande?" Stessa domanda, stessa risposta, "non ne ho idea". La mia materia preferita era ancora l'inglese, una costante! Un'altra costante è stata la certificazione ECDL che ho proseguito anche alle superiori, nel doposcuola.
La differenza con le medie è che avevo anche 2 ore alla settimana di lezione di informatica, con cui avevo un rapporto di amore/odio. Amore perché si andava a usare il computer in aula di informatica, odio perché si studiava soprattutto programmazione in C++.
Verso il mondo dei grandi
Da quel momento, l'informatica del mondo lavorativo l'avevo erroneamente associata alla sola programmazione, ignaro di quanto ampio possa essere questo campo. Non consideravo per esempio l'esistenza dei sistemisti che smanettano con qualsiasi diavoleria tecnologica.
E così, non mi era neanche passato per la testa studiare Informatica all'università. Scelsi qualcosa che mi piaceva comunque: l'organizzazione aziendale e il mondo del management.
Ho imparato un sacco di cose utili e affascinanti: come sono strutturate aziende di successo per esempio, ma anche le dinamiche organizzative che hanno portato a errori fatali, come i disastri aerei famosi nella storia (sì, anche quello italiano di Linate). Dopotutto c'è una complessa struttura organizzativa anche dietro la torre di controllo aeroportuale!
Questa laurea mi ha dato un'infarinatura di diritto, sociologia, economia e organizzazione. Con qualche chicca extra come il corso sulle presentazioni efficaci e i trucchi per la comunicazione in pubblico. Niente informatica quindi? Esatto, quella la coltivavo giornalmente nel tempo libero.
Università, versione 2.0
Dopo la triennale conclusa in tempo record, non mi hanno entusiasmato le prospettive lavorative al tempo offerte in quel campo. Così 2 mesi dopo la proclamazione ero di nuovo in università, per una laurea magistrale. La volevo fare all'estero, ma la fidanzata e la famiglia mi hanno fatto ripensare alle mie priorità.
Ho trovato un compromesso, un corso qui a Milano totalmente in lingua inglese! Ho seguito un altro interesse che ho da sempre, ovvero le sfide attuali della società e le dinamiche economiche che plasmano i nostri comportamenti.
In tempo record ho concluso anche la laurea magistrale in scienze economiche per l'ambiente e la cultura. È stata una piacevole sfida seguire le lezioni, studiare e discutere la tesi completamente in inglese.
Questa laurea mi ha mostrato il dietro le quinte del commercio internazionale degli alimenti e della globalizzazione. Ricordo ancora un bel libro consigliato da un prof., "I padroni del cibo di Raj Patel".
In generale mi sono portato a casa maggior comprensione del mercato e dell'economia di alcuni settori. Anche qui niente informatica? Eh già, a parte aver imparato a usare software statistici come SPSS, continuavo a non vedere nell'informatica nessuna opportunità per me.
E ora?
Pronto per tuffarmi nel mondo del lavoro giusto? Non proprio, insieme alla fidanzata decidemmo di viaggiare per il mondo e scoprire altre culture, scoprire di più noi stessi. Ovviamente con un blog per raccontare i posti che visitiamo. Il blog l'abbiamo fatto noi da 0 su Joomla. O meglio, dalla mia fidanzata, visto che era laureata in informatica.
Con un solo zaino in spalla siamo stati via per 11 mesi totali in Irlanda, le Canarie e nel sudest asiatico. Per un po' abbiamo lavorato come volontari in svariati posti, poi semplicemente abbiamo proseguito facendo conoscenze con persone del luogo e ascoltando la loro storia.
Si sa, i viaggi aprono la mente. Soprattutto quelli fatti senza aspettative, tuffandosi nella cultura locale di qualunque paese si stia visitando. Dovrebbero consigliare viaggi di questo tipo come terapia psicologica per schiarirsi la mente.
Sì ppperò non siamo su un blog di crescita personale, ricordi?
Giusto giusto, proseguiamo.
Una prima realizzazione
E in effetti, qualcosa in quei mesi era successo. Era un periodo in cui facevamo house-sitting nell'isola di Penang, Malesia. House-sitting consisteva nel curare la casa, il giardino, 1 cane, 2 gatti e 2 capre (sì praticamente come 🎶 Nella Vecchia Fattoria 🎶).
Un giorno di quelli mi era capitato di aiutare una signora a sistemare la sua Android TV. Accadeva spesso, ormai, che un qualunque problema o quesito tecnologico di persone vicine, veniva da me risolto. Non importa dove sono in quel momento e non importa in che lingua mi parla l'interlocutore! E lì che ho (finalmente) avuto la realizzazione che "so sistemare le cose e insegnare alle persone a utilizzarle"!
2018, ciao informatica!
Una volta tornati a Milano ero innanzitutto sicuramente un po' spaesato dal differente modo di vivere in occidente. Allo stesso tempo ero determinato a lanciarmi nel mondo del lavoro in campo informatico.
La tecnologia e internet, infatti, hanno assunto una nuova ottica per me. Il campo dell'informatica è vasto, non esiste solo C++ corbezzolina!
Dovevo pur partire da qualcosa. Mi sono venuti in mente i negozi di assistenza informatica. Allora ho aperto Maps, ho individuato 3-4 di questi nel raggio di 5km, ho preso la bici e sono partito. (È una storia a parte quella della mia super bici tailandese non pieghevole che ha preso traghetto-bus-treno-aereo-bus con me fino in Italia 🚲️)
Tornando a noi, il giorno dopo uno dei negozi mi ha subito richiamato e ho iniziato a lavorare da loro. Pochi mesi dopo, tramite un amico, ho anche iniziato a collaborare con una web-agency e grazie a queste due esperienze lavorative ho imparato moltissimo.
Era un periodo in cui ogni giorno mi si presentava una sfida o un problema nuovo che dovevo risolvere. Di solito ci riuscivo subito, ma alcuni quesiti me li portavo a casa e studiavo come fare, tra stanchezza e mal di testa…
Il tempo passa, e all'arrivo del primo lockdown nel 2020 realizzo che mi piacerebbe lavorare di più per me stesso e che avrei voluto farlo in un luogo più tranquillo e immerso nella natura. Non sono un fan dei viali trafficati di Milano. Ci siamo quindi trasferiti e ho iniziato una vita da libero professionista. 🏙️ → 🏞️
Ho proseguito sulla strada dello sviluppo siti e in pochi anni ho messo mano a circa 30 progetti. Alcuni semplici siti di presentazioni, ma anche diversi ecommerce, che sono una tipologia di sito al cui interno avviene una vendita, solitamente con un carrello.
Sono in effetti i siti più stimolanti da sviluppare e mantenere: c'erano quelli dove si vendevano e consegnavano prodotti freschi, oppure pizze gourmet da comporre come si vuole, o ancora manufatti artigianali unici, abbigliamento e accessori premium. Oltre agli ecommerce classici ho sviluppato siti di noleggio automobili, siti di abbonamenti con accesso riservato a video-lezioni, siti di prenotazioni di eventi con posti limitati… Insomma un po' di tutto.
In fondo, anche qui si tratta di smanettare tra decine di pannelli di controllo super specifici. A programmare col codice, poi, mi dava man forte come sempre la mia fidanzata, che nel frattempo è diventata moglie 💍
Tutto perfetto dirai, no? E invece c'era qualcosa che mancava.
Sicuramente questo lavoro mi dava l'opportunità di entrare nella nicchia specifica di ogni committente con cui costruire il sito web e la sua presenza online. Lì si impara molto, si aprono i propri orizzonti e si conosce come funziona un determinato mercato, come è organizzata un'azienda. Tutte cose belle. Ma!
Ogni tanto però, percepivo questo lavoro come troppo astratto. Sentivo l'esigenza di calarmi un po' di più nel pratico come facevo un tempo. Vedere gente, parlare dei loro problemi, sistemare fisicamente i loro computer e smartphone, avere più contatto umano insomma!
Nel frattempo che ragionavo sul da farsi, approfitto di un periodi di calma per immergermi in un corso online per ottenere la certificazione Google IT Support.
Superato il corso mi rendo conto che moltissimi temi li conoscevo già, ma per alcuni mi mancava una struttura definita e coerente, dalla A alla Z. E ora l'avevo!
Parallelamente ai siti web ho iniziato a sperimentare come soddisfare questa mia esigenza. E allora ho iniziato a collaborare con un negozio di un sistemista vicino casa.
Oltre a qualche giro per consulenze qua e là, gli dico che ho voglia di insegnare, di rendere consapevoli le persone dell'informatica che li circonda, dei suoi rischi e potenzialità. Decidiamo quindi di allestire un corso in presenza di Alfabetizzazione Informatica (anche per chi parte da zero).
Purtroppo, per una serie di motivi che si sono sommati tra loro, è stato un mezzo fallimento. Ma questa è un'altra storia, e anche qui ho imparato molto. Nel frattempo per motivi di famiglia ci siamo ri-trasferiti a Milano, dove tutto è partito.
Sono stati anni di prove, di successi e di errori, di direzioni più o meno chiare, finché…
2023, si fa sul serio
Sempre grazie alla mia fidanzata (ormai moglie) arriva la mia seconda realizzazione. Le avevo infatti chiesto un consiglio mentre ripercorrevo mentalmente le mie esperienze degli anni recenti. Con lei ho capito 2 cose:
- La gente ha sempre più bisogno di supporto nel loro rapporto quotidiano con la tecnologia! Quest'ultima sta dominando le loro vite, le loro libertà, bisogna fare qualcosa!
- Dopo l'esperienza con un negozio di assistenza informatica, una web-agency e come collaboratore sistemista, ho maturato le competenze necessarie per essere di supporto nel campo informatico.
E dopo mesi di studio, è nato Digidati!
Ho strutturato quindi il sito dove ti trovi ora, il podcast, gli articoli via email, gli insegnamenti e le consulenze personalizzate in modo rendermi utile.
Ora che ci penso, mi farebbe proprio comodo avere sempre a portata di mano qualcuno di esperto delle robe tecnologiche con cui ho sempre a che fare.
A portata di click vorrai dire! Scopri se ho già descritto il tuo problema.
E se non lo trovi, contattami nei modi che preferisci e fammi sapere di cosa si tratta. Un modo per farti arrivare al risultato lo trovo sempre.
Oltre la tecnologia
E per concludere la mia storia, mettiamo un attimo da parte la tecnologia, ne abbiamo parlato abbastanza non trovi?
Posso dirti che sono un trentenne curioso che passerebbe giornate ad ascoltare podcast divulgativi, guardare video formativi, leggere libri e blog. Anni fa passavo intere giornate a leggere o seguire video-corsi di tematiche come crescita personale, miglioramento psicofisico, alimentazione e salute, dinamiche socio-economiche, economia austriaca, movimento libertario e anche argomenti più spirituali.
Non guardo molti film, ma sicuramente mi sono piaciuti: Cloud Atlas, Avatar, V per Vendetta, Lucy, Matrix e tanti altri che non ricordo. Riguardo ai libri, ne ho letti un centinaio e purtroppo non me li sono segnati. Comunque i primi che mi vengono in mente: 1984 e La fattoria degli animali, Brave New World, Pensa e arricchisci te stesso, La profezia di Celestino, La Biologia delle Credenze.
Ok, mi sono piaciuti libri anche più leggeri, come Harry Potter. Ascolto poca musica, i podcast hanno preso il sopravvento 😅 ma quando capita, normalmente è Dance '90, Rock, Drum & Bass ed Electro House…
Non mi fisso sui generi, anzi mi piace sperimentare. Ultimamente mi sono trovato molto ad ascoltare intere playlist con colonne sonore di film, serie TV e videogiochi mentre lavoro al computer. Ah, e mi piace sapere l'etimologia delle parole, ma spesso sono pigro a cercarle.
E per rielaborare il tutto mi piace passeggiare in un bosco o prato con mia moglie e mia figlia. Quando posso porto anche il nostro cane che correndo qua e là colora sempre le nostre camminate 🐕🦺
Aspetta un po', sono arrivato qui in fondo e ancora non so il tuo nome e cognome! Poi la foto non c'è! Com'è 'sta storia?
Innanzitutto complimenti per la perseveranza di essere arrivato fino a qui. E ti capisco, anche io non mi fido di chi non conosco.
Ho semplicemente deciso che i miei dati personali come nome, cognome e foto, sono informazioni sensibili. Come tali, ritengo più sensato non lasciarli a disposizione di chiunque (benintenzionati e malintenzionati) su un sito internet visibile in tutto il mondo a miliardi di persone. Se dovessi mettere una mia foto, ci applicherei delle modifiche invisibili per renderla inutilizzabile a sistemi di riconoscimento facciale tramite intelligenza artificiale. Grazie a Fawkes!
Ad ogni modo non sono neanche un massimalista della privacy, quindi non mi vedrai in giro con la maschera e la voce camuffata a utilizzare contanti e cryptovalute con i guanti 🥷. Per ora.
Ben venga quindi che ci vediamo faccia a faccia in una videochiamata o di persona se le distanze lo permettono. O magari dal vivo a un qualche evento tematico. Fino a quel momento, sentirai solo la mia voce nei podcast 🎙️
Qual è la conclusione di questa storia?
È finalmente giunto il momento di mettere queste vicende, conoscenze ed esperienze a tua disposizione. Per un mondo (digitale) più consapevole, bisogna agire dal basso, un essere umano alla volta.
Sei stufo a non sapere a chi chiedere quando hai un problema con la tecnologia?
In realtà in questa storia potrei vederci anche un'altra morale: parafrasando una citazione direi sicuramente che "a fianco di un grande uomo c'è sempre una grande donna." 👩❤️💋👨
Mi metto al lavoro per confermare questa citazione!